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3 anni di SPID. Facciamo il punto

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3 anni di SPID. Facciamo il punto

Il sistema Pubblico per l’Identità Digitale, SPID, spegne in questi giorni la terza candelina. Si discute spesso della riuscita del progetto. Facciamo il punto con l’Ingegnere Luigi Grasso, D.G. Datanet S.C., che dell’argomento se ne intende, avendo sviluppato la soluzione, SPIDSTART, che in pochi e semplici passaggi consente di rendere i propri servizi accessibili con SPID. Con lui parliamo dunque delle difficoltà riscontrate dalle PA nelle fasi necessarie all’adeguamento e di come la soluzione di Datanet possa rappresentare un valido supporto in questo delicato processo.

Facciamo un punto, quante sono le amministrazioni aderenti e quante ancora non si sono adeguate nonostante l’obbligo iniziale di adeguamento entro marzo 2018?

“Stando ai dati di Agid gli enti della PA accreditati sono oggi oltre 4.000. Il processo è più lento del previsto, ma il trend adesso è migliore e si prevedono oltre 10.000 enti entro il 2020.
Nel frattempo gli IDP (identity provider accreditati) sono diventati 9 e sono state rilasciate oltre 3 milioni di identità. E questo invece è un dato positivo nell’interesse dei cittadini”.

Già da febbraio 2018 è stata regolamentata, anche da parte dei privati, la possibilità di aderire al sistema SPID. Qual è lo stato attuale su questo fronte?

“Mentre per le pubbliche amministrazioni dotarsi di SPID è un obbligo di legge, per i soggetti privati l’adesione sarà volontaria. Si tratta di una nuova opportunità per le aziende, che sarebbero agevolate nell’autenticazione dell’identità dei clienti. Pensiamo al commercio elettronico, alle banche, ai gestori di servizi di pubblica utilità. Tra le più importanti adesioni ad oggi si registra quella di Lottomatica e di INTESA SAN PAOLO, ma confidiamo in una rapida espansione da parte delle banche”.

Cosa comporta la procedura di adeguamento a SPID per le amministrazioni che vogliono aderire? Definirebbe il processo semplice o al contrario farraginoso? 

“Dopo una partenza stentata anche a causa di un processo inizialmente compless, Agid ha operato una semplificazione. Nel complesso il procedimento è oggi abbastanza lineare e consiste in due fasi:
– Fase tecnica: nella quale vengono verificati e validati i servizi esposti e la coerenza formale dei metadata scambiati.
– Fase amministrativa: superata positivamente la prima fase, Agid invia un modello all’Ente in questione che viene firmato digitalmente e restituito.
Le PA che scelgono la soluzione SPIDSTART vengono supportate anche nella definizione di questi due passaggi”.

Quali sono le maggiori difficoltà che gli Enti che si rivolgono a voi segnalano nell’espletamento del processo?

“La complessità della burocrazia italiana non aiuta le PA nel processo di adeguamento a SPID. Spesso, paradossalmente è complicato anche individuare il referente tecnico che dovrà comunicare con Agid. Gli addetti all’interno della PA, inoltre, a volte non hanno un’adeguata preparazione tecnica. Il team SPIDSTART è tuttavia abituato ad affrontare tali problematiche e a superarle efficacemente”.

Perché SPIDSTART rappresenta la soluzione giusta per la PA che deve rendere i propri servizi accessibili ai cittadini con SPID?

“SPIDSTART è una soluzione collaudata, semplice da implementare ed è pronta per essere attivata in numerosi scenari tecnologici, in linea con i requisiti tecnici richiesti da Agid. Consente dunque alla PA di adempiere all’obbligo di adeguamento in tempi certi e con costi contenuti.
Abbiamo elaborato un’offerta completa composta da un pacchetto standard e dei servizi accessori che la PA può acquistare direttamente sul sito MEPA”.

SPIDSTART si rivolge anche ai fornitori di servizi IT per la PA e può essere da questi implementata direttamente all’interno delle proprie soluzioni. Quali sono i vantaggi per questa seconda categoria di utenza?

“L’adesione a SPID, che è un obbligo per gli ENTI della PA, diventa nel 90% dei casi un problema a carico dei fornitori di servizi IT. Non sempre tuttavia questi ultimi riescono a far fronte a tale impegno poiché operano con architetture non sempre moderne o non posseggono le adeguate skill.

SPIDSTART colma tali vuoti e offre loro competenze e soluzioni tecniche adatte a tutti gli scenari. Riusciamo sempre ad individuare il percorso migliore per risolvere le difficoltà senza problemi per i fornitori.

SPIDSTART è quindi il partner ideale, la soluzione può essere integrata all’interno del prodotto del fornitore, indipendentemente dalla tecnologia con cui è stato sviluppato, consentendo a quest’ultimo di aumentare il valore della propria offerta, proponendo alla PA un servizio completo”.